Nei quarant’anni di vita del Museo della Collegiata il mondo è cambiato molto. Da analogico si trasforma sempre di più in digitale. Questo vale anche per i musei, che diventano phygital, una fusione di realtà fisica e creazioni digitali.
Con l’ausilio di strumenti tecnici, gli occhiali 3D e augmented reality, i visitatori del Museo del Capitolo potrebbero assistere alla firma dell’atto di donazione del duca Tassilo o concordare con il gigante Haunold i dettagli per la costruzione della chiesa della Collegiata.
Questa trasformazione del museo in videogioco non è nostra intenzione. Il passato non deve diventare un evento di veloce consumo. Per lo più vorremmo cogliere qualcosa del passato e riportarlo nel presente, per il futuro. Intendiamo evidenziare rapporti trasversali e costruire dei ponti cognitivi – nel rispetto della nuova definizione di “museo” pubblicata dall’ICOM (unione internazionale dei musei) nel 2023. Riflessione, scambio del sapere, partecipazione sono stati introdotti nella definizione come attività importanti del fare museo.
Il museo della Collegiata dunque muterà, cambierà in continuazione. Non una esposizione fissa, ma una mostra flessibile e un’esposizione temporanea che riprenda temi sempre diversi: l’archivio del Capitolo e il tesoretto sono una fonte interminabile di storie degne di essere approfondite, che ci riguardano tutti, allora, oggi e domani.
Il museo della Collegiata, in questo modo, diventa MIK – MUSEO DEL CAPITOLO. Il Capitolo è la comunità dei canonici, il Capitolo è un pezzo della storia di San Candido. Il museo si inserisce perfettamente in questo ricco contesto culturale che da secoli caratterizza San Candido..