Nuovo impulso economico con la nascita del turismo
Un svolta decisiva nella storia di San Candido fu portata dall'apertura della linea ferroviaria Val Pusteria nel 1871. Costruita per motivi strategici, come la Grande Strada delle Dolomiti tra gli anni 1860 e 1909, e in un tempo da record di soli due anni, questa importante via di comunicazione modificò profondamente la compagine economica dell'intera Val Pusteria e, quindi, di San Candido. Da un lato, segnò la fine del traffico di transito attraverso il Passo Monte Croce e di molte attività artigianali locali, dall'altro diede un forte impulso allo sviluppo del turismo appena nato, soprattutto a quello alpino (favorito anche dalla nascita della sezione Alta Pusteria all'interno del Club Alpino tedesco-austriaco nel 1878), che a sua volta potenziò settori inaspettati dell'economia locale: come oggi, ne approfittarono, infatti, soprattutto l'edilizia e altri settori commerciali. Si parlò di boom edilizio e, in breve tempo, il numero delle strutture ricettive raddoppiò; vennero costruiti anche numerosi alloggi privati, in parte da affittare a turisti e villeggianti. Un ruolo predominante tra le strutture ricettive dell'epoca era ricoperto dal Grand Hotel Wildbad, ubicato in mezzo al bosco sotto la Cappella di San Salvatore. Se ne hanno le prime testimonianze alla fine del XVI secolo. Da questo momento inizia una modesta attività termale che sfruttava le proprietà terapeutiche dell'acqua e richiamava gente dalle vicinanze. Il Wildbad cambiò spesso proprietario. Nel 1856 lo acquistò il dottor Johann Scheiber, medico di Landeck, che lo trasformò in un sanatorio molto all'avanguardia per quei tempi. Fu ampliato ulteriormente alla fine del secolo dalla figlia Hermine Scheiber, moglie del conte Beckers di Budapest, e trasformato in un Grand Hotel che ospitava in prevalenza membri dell'aristocrazia austro-ungherese e tedesca. Persino l'imperatore tedesco Federico III (deceduto il 15 giugno 1888 dopo soli 100 giorni di governo) fu ospite al Wildbad di San Candido. Dopo la Grande Guerra, i suoi nobili ospiti non ritornarono. La contessa Hermine Beckers-Scheiber, che si era occupata della sua grande trasformazione, non riuscì a saldare i debiti e l'hotel, depredato dai creditori, fu abbandonato al degrado. Oggi le sue rovine testimoniano ancora l'antico splendore. A questo proposito è importante menzionare un altro servizio, alla fine del XIX secolo molto legato ai Bagni, con la realizzazione del quale San Candido aveva giocato molto d'anticipo rispetto a tutte le altre località della Val Pusteria: si tratta dell'antica farmacia, che all'epoca vantava già quasi trecento anni di storia, che riforniva di medicine soprattutto gli ospiti del Wildbad. Nel 1850, inoltre, il farmacista di San Candido Johann Stapf inventò il primo impianto di polverizzazione della monarchia danubiana e riforniva con i suoi preparati tutte le farmacie dell'impero austro-ungarico. Dal 1857, San Candido dispose anche di un ospedale pubblico, molto apprezzato soprattutto dagli ospiti del Wildbad. In seguito alle insistenze dei cittadini di San Candido, in particolare di albergatori, commercianti e artigiani, tra il 1908 e il 1911/12 il Comune finanziò con circa 650.000 corone la costruzione della Caserma Imperatore Francesco Giuseppe (oggi Caserma Cantore), nella quale avrebbe dovuto stanziarsi il Landesschützenregiment n.III di San Candido. La speranza era quella di trasformare San Candido in una piccola città di guarnigione. È importante sottolineare che, contrariamente ad altre località che si stavano aprendo al turismo, San Candido non sperimentò mai l'aperta opposizione della chiesa allo sviluppo di questo settore economico. Il merito va soprattutto al dottor Josef Walter, prevosto di San Candido dal 1887 al 1915 e uomo di grandi vedute. Contrariamente a molti parroci di paese, infatti, egli non vide nel turismo un pericolo per la fede e il buon costume, ma sostenne le iniziative intraprese dalla collettività e soprattutto le attività dell'associazione turistica, fondata nel 1893.